Come un Coriandolo
Come un coriandolo (Gian Luca Cucchiar) (1987)
tutti i diritti riservati agli autori
Mille stelle filanti giocano in cielo
magico volo che porta il vento sul nostro Carneval
come un pazzo pittore che fa cadere
schizzi e colore su tutta quanta la mia città
guarda la mascherina che in riva al mare
sembra aspettare il re che arriverà
corre sulla spiaggia e sparge dei fiori
spenge l’inverno e accende i colori come le luci di un varietà
scrive sulla sabbia baciata dal sole
un messaggio, poche parole, “bentornata felicità”
Come un coriandolo,
vorrei poter volare insieme a te
e in ogni angolo
scoprir la gioia e la magia che c’è
se in una maschera puoi ritrovare un senso ai tuoi perché
quel viso d’angelo
vorrei che somigliasse un poco a te
vola coriandolo
vuol dir che in fondo musica ce n’è
Maghi nati col cuore di cartapesta
genio d’artista che ha fatto grande il nostro Carneval
volti e maschere che da carta e matita
prendono vita mischiando il sogno con la realtà
come il colpo di tuono di un temporale
scoppia il segnale che il cuor t’arriverà
luci, musica e canti danno alla gente quell’allegria che è fatta di niente
vecchia emozione senza un’età
Come un coriandolo,
vorrei poter volare insieme a te
e in ogni angolo
scoprir la gioia e la magia che c’è
se in una maschera puoi ritrovare un senso ai tuoi perché
quel viso d’angelo
vorrei che somigliasse un poco a te
vola coriandolo
vuol dir che in fondo musica ce n’è
ride il sole che vede il mondo dal cielo
perché un paese, forse uno solo
nel suo ricordo si fermerà