Sant'Anna di Stazzema
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Sant'Anna si trova a un'altitudine compresa tra i 600 e i 650 m s.l.m. sul margine meridionale delle Alpi Apuane. Si trova a 5 km a sud-ovest del capoluogo Stazzema e a 24 km a nord-ovest del capoluogo provinciale Lucca. Il paese, che contava una trentina di abitanti nel 2006, è raggiungibile solo da sud attraverso una strada che parte da Camaiore, che si snoda come strada panoramica sulle colline della Versilia. Dai vicini paesi di Farnocchia (est), Capezzano (sud-ovest) e Valdicastello (sud) si raggiunge Sant'Anna attraverso le mulattiere. La frazione è una località abitata, senza un vero centro storico. Intorno alla piccola chiesa cinquecentesca di Sant'Anna si trovano diciassette case sparse sulle colline, ognuna con il proprio nome. Sant'Anna è incorniciata dai monti Gabberi, Lieto, Rocca e Ornato.
Sant'Anna trova le sue origini nel XVI secolo come insediamento di famiglie occupate nella pastorizia, con le colline circostanti utilizzate come pascolo da Farnocchia. Per molto tempo l'agricoltura è stata la principale fonte di reddito, con i prodotti quali latte, formaggio, maiali, farina di castagne, oltre alla produzione di legna da ardere e carbone. Un altro pilastro economico era l'industria mineraria, che operava nella regione fin dall'epoca etrusca e, con interruzioni, fino alla fine degli anni '80: venivano estratti pirite, pirite di rame, galena, limonite, magnetite, ematite, barite e minerali di ferro. Anche la calce è stata prodotta in appositi forni da calce.
Intorno al 1750 il villaggio contava 174 abitanti suddivisi in trenta famiglie, nel 1784 saliti a 192. Il gettito fiscale di Sant'Anna era di sole 150 lire nel 1784. Negli anni '30 circa quattrocento persone vivevano nel villaggio. Su iniziativa del sergente dell'Arma dei Carabinieri Severino Bottari, fu costruita una scuola che sostituì l'istruzione domestica, fino ad allora la norma. Per la prima volta, anche le ragazze furono istruite nella scuola, dopo che in precedenza era stata loro negata l'istruzione. L'edificio della scuola fungeva anche da casa dell'insegnante, da sala riunioni per il villaggio e da pronto soccorso.
L'eccidio nazifascista
Dalla fine del 1943 fino all'estate dell'anno successivo, la popolazione di Sant'Anna e delle borgate limitrofe crebbe notevolmente per l'arrivo degli sfollati in fuga dalla guerra. Il 26 luglio le autorità naziste diedero ordine di evacuare il territorio. Il 12 agosto 1944 tre reparti di SS salirono a Sant'Anna, mentre un quarto chiudeva ogni via di fuga a valle sopra il paese di Valdicastello. In poco più di mezza giornata, i nazisti rastrellarono tutta la popolazione, uccidendo centinaia di civili (di cui solo 350 poterono essere riconosciuti) con raffiche di mitra, bombe a mano e colpi di rivoltella.In base alle indagini della procura militare di La Spezia, si trattò di un atto terroristico premeditato e curato in ogni dettaglio per annientare la volontà della popolazione, soggiogandola al terrore: l'obiettivo era quello di distruggere il paese e sterminare la popolazione per rompere ogni collegamento fra i civili e le formazioni partigiane presenti nella zona.
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