Camaiore

Il Territorio del Comune di Camaiore  si estende per 84,50 Kmq con dislivelli che vanno dal livello del mare dove troviamo Lido di Camaiore con le sue spiaggia di sabbi finissima, la passeggiata, gli stabilimenti balneari, il pontile, meta prestigioso del turismo estivo, poi passiamo ai 225 metri di Montemagno, ai 400 di Casoli ai 500 di Gombitelli con i suoi boschi e i suoi sentieri adatti al trekking e alla mountain bike.

Il Comune di Camaiore è ricco di tradizioni che ne ritroviamo in molte manifestazioni: I tappeti di segatura ad Aprile, la festa delle sementi in Primavera, mostre di antiquariato, particolarmente sentite le feste durante il Natale, Il Gesù Morto nel periodo Pasquale.

Da non trascurare la parte gastronomica "tordelli", zuppa alla frantoiana, torta di pepe, torta al cioccolato, "scarpaccia" ed altre specialità sono meta obbligata per chi abbia il il gusto del mangiare e del miglior bere.  Andiamo dal ristorante raffinato alla trattoria, all' osteria.

Storia

Le prime presenze umane vengono datate a circa 40000 anni fa quando gruppi di uomini preistorici si fermarono alla Buca del tasso e alla grotta all' Onda
Successivamente attorno ai 5000 anni fa sono state ritrovate tracce di uomini Sapiens Sapiens in grotte a ridosso delle alpi Apuane
Successivamente gli Etruschi, i Liguri Apuani e i Romani abitarono questi territori.
Nell' alto medio evo si formarono i primi villaggi fortificati sulle alture camaioresi
Attorno al 1200 Lucca conquisto Camaiore
Successivamente subi l' invasione di Marco Visconti nel 1329, nel 1437 venne occupata dall' esercito Fiorentino, nel 1799 subi l' invasione dei francesi.Dopo il Congresso di Vienna Lucca fu assegnata a Maria Luisa di Borbone di Parma a cui fece seguito il figlio il duca Carlo Ludovido che restò sovrano fino al 1847, anno in cui abdicò a favore del Granducato di Toscana. Con l’Unità d’Italia Camaiore entrò a far parte del Regno d’Italia

Frazioni

23 sono le frazioni del territorio di Camaiore: Capezzano Pianore, Casoli, Fibbialla, Fibbiano Montanino, Gombitelli, Greppolungo, La Culla, Lido di Camaiore, Lombrici, Marignana, Metato, Migliano, Monteggiori, Montemagno, Nocchi, Orbicciano, Pedona, Pieve di Camaiore, Pontemazzori, Santa Lucia, Santa Maria Albiano, Torcigliano, Valpromaro.

Casoli: arroccato sulla sponda destra del torrente Lombricese. Viene menzionato nel 984 come villaggio che doveva pagare le decime alla Pieve di Camaiore. Si trovava sulla via Lombarda, strada che anticamente congiungeva la Versilia alla Lombardia attraverso la Garfagnana e l'Emilia. Dal paese si può ammirare le vette meridionali delle Alpi Apuane, i sentieri che conducono al monte Matanna e al monte Prana.

Greppolungo: sede di un antico castello, il borgo è addossato ad uno sperone roccioso che domina Camaiore ed il mare. È meta di escursionisti per i sentieri che conducono al Monte Gabberi.

Lido di Camaiore: bagnata dal Mar Ligure, ha un'altitudine media sul livello del mare di 2 m. Le montagne che si vedono da Lido di Camaiore sono le Alpi Apuane e le colline verdeggianti sono poste nel territorio dei comuni di Camaiore e Massarosa. Nel retroterra lidese vi sono molti canali: la fossa dell'Abate, la fossa Vecchia, la fossa Colubriaria, la fossa Magna e il fiume Motrone. La zona nei pressi del mare è detta Marina e un tempo era tutta acquitrinosa e malsana. Una parte della frazione della Marina rimaneva asciutta, perché più alta, per questo motivo venne chiamata Secco o Secchino.

Lombrici: dal nome del fiume Lombricese, in passato era noto per i numerosi opifici lungo le sponde del torrente. In località Candalla c'è la ferriera Barsi dove esiste ancora oggi un maglio idraulico funzionante.

Monteggiori: sede di un castello feudale (1224). Il paese, in posizione arroccata, domina la piana e il mare. La Rocca è stata restaurata da Romano Cagnoni negli anni dal 1995 al 2000.
Montemagno: anticamente castello e zona di passaggio della via Francigena, domina per la sua posizione la conca di Camaiore.

Pieve di Camaiore: il paese prende nome della chiesa romanica costruita su un'altra presistentee già ricordata nell'817, in zona collinare, a ridosso del monte Pedone (1024 m).

Pontemazzori: include la settecentesca villa Giannini.

Santa Lucia: borgo anticamente chiamato "in Vegliatoia" per la posizione strategica, aveva la funzione di sorvegliare uno degli accessi di Camaiore nel Medioevo. In seguito il borgo prese il nome dalla sua chiesa. Inizialmente il borgo apparteneva alla Vicaria di Pietrasanta, ma successivamente passò alla giurisdizione di Camaiore, come la Chiesa che dalla Pieve di Santa Felicita nel '400 passò alla chiesa di San Michele di Camaiore dopo le carestie e pestilenze che colpirono la zona. Oggi il piccolo borgo è rinomato per il panorama.

La Badia

I primi due documenti che citano la Badia di Camaiore risalgono al tempo della dominazione longobarda e precisamente all'anno 761periodo in cui il Ducato di Lucca era capoluogo della Toscana.

La fondazione dell'abbazia ad opera dei monaci benedettini risale quindi almeno all'ottavo secolo. Nei secoli successivi, l'abbazia divenne un importante complesso costituito dalla chiesa, dal campanile, dall'arco, dal cimitero e da un monastero cinto da mura merlate.

Agli inizi del XII secolo la badia raggiunge il suo massimo splendore. L'abate aveva funzione di dirigente vescovile e civile sotto la protezione della Santa Sede. Sia per l'elargizione della contessa Matilde di Canossa, sia per le iniziative dei monaci stessi, la chiesa primitiva, che era costruita ad una sola navata con il pavimento ad un piano ed un altare in pietra, subì nel XII secolo una profonda trasformazione assumendo l'attuale aspetto architettonico. Vennero aggiunte le due navate laterali, il frontone, l'abside e la travatura a cavalletti del tetto.

Il complesso monastico nella prima metà del sec. XIII fu concesso ai monaci dell'ordine florense fondato da Gioacchino da Fiore[2].

L'abbazia fu saccheggiata e incendiata, insieme all'abitato di Camaiore, per due volte: una prima, nel 1315 ad opera di Castruccio Antelminelli ed una seconda nel 1329 ad opera di Marco Visconti.

cigliano: situato poco lontano da Nocchi, è circondato da uliveti e boschi.

L'arco d'ingresso immette sul piazzale antistante la chiesa, oggi prato erboso (cimitero benedettino soppresso da diversi secoli) ed è l'unico resto delle mura merlate del XIII secolo. In passato costituiva l'accesso principale alla Badia. Interamente costruito in pietra, è stato recentemente restaurato conservando la sua spontanea semplicità.

La chiesa romanica è caratterizzata da un paramento murario interamente in pietre squadrate. La facciata è a salienti, secondo le altezze delle tre navate interne. In basso al centro, si apre l'unico portale sormontato da uno stemma marmoreo e da una lunetta riparata da una tettoia a spiovente. All'interno dell'arco a tutto sesto si trova un affresco policromo raffigurante la Madonna in trono col Bambino fra due santi. Al di sopra del portale, vi è una bifora sorretta da una colonnina marmorea con capitello scolpito.

Lungo il fianco sinistro della chiesa vi è, nei pressi dell'area absidale, la torre campanaria. A pianta quadrata, presenta un coronamento con merli ghibellini. Su ciascuno dei quattro lati si aprono tre ordini di finestre, dal basso monoforebifore e trifore.

La chiesa presenta all'interno una pianta basilicale, con tre navate coperte con capriate lignee e divise da due file di archi a tutto sesto poggianti su pilastri quadrangolari. Lungo le pareti, si aprono varie monofore che assicurano l'illuminazione naturale della chiesa.

La navata centrale termina con un'abside semicircolare di sezione ed altezza leggermente minori. L'area presbiterale è rialzata di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa ed è stata completamente rifatta in seguito dal Concilio Vaticano II. In posizione avanzata, sulla sinistra, vi è l'ambone ligneo scolpito, mentre al centro si trova l'altare maggiore moderno, con alle sue spalle la sede presidenziale, costituita da scranni in legno decorati con motivi con archetti. Al di sopra dell'altare, pende dal soffitto un Crocifisso dipinto.

Fra le opere custodite all'interno della chiesa, vi sono la copia di un polittico di Francesco d'Andrea Anguilla, ora nel Museo d'arte sacra di Camaiore,[3] raffigurante la Madonna in trono col Bambino fra santi (XV secolo). Al XIV secolo risalgono l'affresco con Santa Maria Egiziaca, sul primo pilastro di sinistra, e la Madonna della Pietà, sul secondo pilastro di sinistra, inserito all'interno di un ricco altare marmoreo barocco.

In fondo alla navata laterale di destra, appoggiato alla parete, si trova l'organo a canne Mascioni opus 1130, costruito nel 1995.[4]

Lo strumento è a trasmissione integralmente meccanica. La sua consolle è a finestra ed è situata al centro del prospetto. Essa possiede tre tastiere di 54 note ciascuna e pedaliera dritta di 30 note. I registri sono azionati da pomelli a tiro posti in due gruppi di due file ciascuna ai lati delle tastiere.

L'organo è racchiuso all'interno di una cassa lignea avente la forma di parallelepipedo. La facciata è caratterizzata dalla mostra, composta da canne di Principale con bocche a mitria; queste sono disposte a cuspide con ali laterali in più campi, ai lati e sopra la consolle.